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SAROS 120 – 20 Marzo 2015

title{jathumbnail off}Le Eclissi fanno parte di uno dei tanti fenomeni solari. Il sistema Sole, Luna, Terra  si presenta ciclicamente con una configurazione allineata a causa della periodicità delle loro orbite. Quindi un Eclissi di Sole o di Luna avviene quando vi è allineamento tra il Sole, la Luna e la Terra (Eclissi di Sole); oppure quando vi è allineamento tra Sole, Terra e Luna (Eclissi di Luna).

Di qui, ne consegue che le Eclissi di Sole e le Eclissi di Luna si possono ripetere anche due volte in un anno; ma va precisato che le Eclissi di Sole, distanti tra di loro almeno sei mesi, non sono mai simili, in quanto le prime Eclissi, generalmente, sono parziali e visibili soltanto ai poli terrestri. Successivamente, man mano che che il ciclo si ripete, le Eclissi cambiano di latitudine; e, dopo ave passato l’equatore terrestre, si manifestano verso l’altro polo, fino ad esaurirsi. I primi ad accorgersi di queste periodicità furono i Babilonesi, i quali definirono il fenomeno: “Il Ciclo di Saros”, che nella lingua Caldea vuol dire Eclisse. Infatti gli antichi sacerdoti Caldei, astronomi a corte del re Nabuccodonosor II (Fig.1), erano dediti allo studio dei fenomeni celesti e, dopo numerose osservazioni della volta celeste, con straordinaria precisione, riuscirono a calcolare la ciclicità degli Eclissi. Per questi eventi astronomici molti popoli svilupparono i propri miti e leggende, abbinandoli a presagi di catastrofi naturali, alla morte di un re o alla disfatta in battaglia di un esercito. Gli antichi cinesi, in occasione di un Eclisse, erano soliti fare rumore, suonando tamburi, battendo le pentole, scoccando le frecce verso il cielo, nell’intento di scacciare “il Drago che ingoiava il Sole”. Una tradizione sopravvissuta fino al secolo scorso dalla Marina Imperiale Cinese che cannonneggiava il cielo per scacciare simbolicamente il “Drago che ingoiava il Sole!”. In India, invece, ci si immergeva nel fiume Gange per difendersi dal “Drago”. Mentre i giapponesi coprivano i pozzi per tutto il periodo dell’Eclisse, per evitare che vi cadesse dentro il veleno sputato dal “Drago” sulla Terra. Taluni ci rimisero addirittura la pelle: il 22 Ottobre 2137 a.C. accadde che, poiché gli astronomi cinesi Hsi e Ho non avevano preavvisato l’imperatore dell’Eclisse, furono condannati a morte.

 Mentre, l’Eclisse del 28 Maggio 584 a.C. fu propizia  per far cessare una sanguinosa guerra tra la Persia e la Lidia; tanto che entrambi gli eserciti, impauriti dal repentino buio calato sul campo di battaglia, volsero immediatamente in ritirata, convinti che il loro nemico avesse poteri divini! Infine, nei Vangeli di Matteo, Luca e Marco, è riportato il seguente versetto [144,]: “Era verso l’ora sesta quando si fece buio su tutta la Terra fino verso all’ora nona”, segno che durante la crocefissione di Cristo forse accadde un Eclisse totale di Sole. Nel 1955 il Prof. Georg Van Den Bergh, astronomo dilettante, rivide attentamente i calcoli matematici che elaborarono i Caldei, circa i Cicli di Saros, e dopo averne accertato la regolarità, introdusse il sistema nella Scienza Ufficiale. Questa serie ebbe inizio il 27 Maggio 933 in Antartide con un Eclisse parziale per divenire poi centrale l’11 Agosto 1059. Poi il 30 Marzo 2033 avverrà l’ultima Eclissi centrale e la serie finirà il 7 Luglio 2195. Per cui l’Eclisse di Sole del 20 Marzo 2015 è stata catalogato come SAROS 120; ed ha avuto luogo nella costellazione dei Pesci, con la Luna distante dalla Terra 358.000 Km (Fig.2). Dunque i Caldei avevano già scoperto abbastanza bene la perfetta macchina celeste, basata sulle quattro forze fondamentali della natura: la gravità che governa il mondo dei pianeti e delle stelle; la forza elettromagnetica che governa le reazioni chimiche e i processi elettrici; la forza forte grazie alla quale i protoni e i neutroni restano uniti nel nucleo atomico; e la forza debole che caratterizza i lenti processi di decadimento radioattivo. Ed è proprio la forza di gravità l’artefice principale degli Eclissi, in quanto costringe tutti i pianeti del nostro sistema solare, Terra compresa, ad ubbidire al campo magnetico del Sole. Così, la Terra, costretta a girare sul proprio asse, senza nessun attrito che la costringa a rallentare e fermarsi, dispone il transito del cono d’ombra prodotto dalla Luna nella fase totale o parziale di un Eclissi. A stabilire questa teoria fu Eulero, il quale, tra il 1761 ed il  1781, sperimentò la mancanza dell’attrito nell’Universo usando una semplice monetina. E’ un esperimento che possiamo fare anche noi; vediamo come: ordunque, se noi prendiamo una moneta e la mettiamo in piedi su un tavolo e con forza, la facciamo ruotare sul suo asse, la moneta girerà prima sul suo asse verticale, poi, man mano che l’energia cinetica cederà all’attrazione gravitazionale, comincerà ad inclinarsi verso il tavolo su cui poggia. Però con cadrà immediatamente, perchè la rotazione impressa all’inizio tenderà a farla restare in piedi (Fig.3). Occorre dire che la durata della rotazione può essere anche lunghissima se l’attrito con la superficie del tavolo è minimo, in quanto l’energia cinetica si dissipa più lentamente. Però quando l’energia sarà terminata, la moneta cadrà sul piano del tavolo, ma non sul suo asse verticale con il caratteristico ticchettio metallico. Comunque un evento astronomico come l’Eclissi richiama l’attenzione anche a chi non si pone il problema di studiarne le leggi fisiche; tuttavia accade che alcuni radioamatori si sentono coinvolti da questi eventi; vuoi perchè affascinati dal fenomeno e vuoi perchè sono curiosi di sperimentare il comportamento delle onde elettromagnetiche in presenza di tale fenomeno. Ed è quanto avvenne in occasione dell’Eclisse totale di Sole dell’11 Agosto 1999, quando IK8.RMB Antonio Tarantini di Termoli, all’epoca presidente della Sezione ARI di Termoli, volle coinvolgermi con tutte le mie apparecchiature ottiche a Guardialfiera, un grazioso Comune  in provincia di Campobasso a circa 700 m. sulla diga del Biferno. Ricordo che componemmo un’autocolonna di fuoristrada carichi di strumenti ottici, stazioni meteorologiche, apparecchiature radio e antenne per varie frequenze, dai Khz ai Ghz, che partì all’alba da Termoli. Alla stessa ora partì l’autocolonna dei radioamatori della Sezione Ari di Isernia, capeggiata da IZ8.AWQ Giuliano Di Salvo e con a seguito gli astrofili dell’osservatorio astronomico di Colle Mauro. Giunti sul posto, Tonino IK8.RMB, aprì il rifugio della Guardia Forestale di Guardialfiera, che gentilmente ci era stato concesso, e stivammo all’interno tutto il materiale. Poi costituimmo tre gruppi di lavoro; e cioè: un gruppo si sarebbe occupato dei telescopi, dello spettroscopio, e delle riprese fotografiche dell’Eclissi; il secondo gruppo si sarebbe occupato di monitorare le stazioni meteorologiche e di misurare la caduta di luminosità durante le fasi dell’Eclisse con il bolometro; ed il terzo gruppo si sarebbe occupato di sperimentare le varie bande di frequenza nel corso dell’evento per rilevare eventuali effetti collaterali, fading, aperture sporadiche, anomalie. Una assonanza di intenti che ci vide tutti coinvolti a raccogliere i dati dello spettacolo offertoci gratuitamente dal Sole (Fig.4). E fu davvero una bella esperienza; tanto che due sere dopo ci ritrovammo in un noto ristorante Termolese, in riva al mare, per commentare la nostra esperienza e, naturalmente, gustare le generose pietanze molisane (Fig.5). Felicissimo anche il Sole, il quale, dopo essere riapparso da dietro la Luna, decise di rimanere con noi per tutto il periodo estivo, garantendo splendide giornate per chi, come me, era in vacanza a Termoli!

 

                                                                                                                                             Cieli Sereni

                                                                                                                                    ik0eln Giovanni Lorusso

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