Cara Radio,probabilmente l'idea di scriverti una lettera, sembrerà un po' folle agli occhi di chi legge, in realtà la voglia,
mi è venuta tante volte in passato, ma oggi è un giorno veramente speciale per me, il tuo compleanno, ed io finalmente mi
sono fatto coraggio.
Novant'anni e non dimostrarli! E' questo il senso del tuo fascino; la passione che mi ha avvolto da
quando avevo nove anni. Da quel tempo, ne hai cambiate di cose, nè hai raccontate di storie, ne hai salvata di gente:
prima grande a valvole, non eri solo un mezzo di compagnia, ma un elemento di arredo della casa; grazie a te, la gente di
tutto il mondo, ha gioito per la fine della Guerra poi, a transistor, sei diventata sempre più piccola ed hai assunto
forme e colori sempre più belli, per raccontare la gioia della gente che correva verso la libertà al crollo del muro di
Berlino.
Ora hai i micro componenti; mi sembri persino "strana" (tecnicamente parlando), digitale, sei "finita" dentro i
computer e nelle chiavette, ma ancora siamo in tanti a preferirti alla TV; ci sarà un perchè?
Quando succede qualcosa di
grave, non ci resti che tu per aiutare gli altri, ed io non posso sottacerlo.
Oggi tanti parleranno di te, alcuni lo faranno
senza cognizione nè amore, altri, ti scriveranno col cuore e con la stessa passione che io ho per te.
Chi sa, quante altre
trasformazioni vedrai nel tuo futuro e quante altre pagine di storia continuerai a raccontarci, e soprattutto quante volte
novanta candeline soffierai. Auguri Radio, con l'amore del primo giorno.
Il Presidente Nazionale dell'Associazione Onda Telematica
Giuseppe Voci
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