Arnoldo Foà nasce a Ferrara,il 24 gennaio1916, muore a Roma, l'11 gennaio 2014.
intraprende gli studi di economia e commercio a Firenze, ma ben presto comprende che non sono fatti per lui. Durante il periodo universitario, si interessa al teatro, frequenta i corsi di recitazione della scuola "Luigi Rasi", sotto la guida di Raffaello Melani e si rende conto ben presto, che è quella la sua passione.
A vent'anni, si trasferisce a Roma, frequenta il Centro Sperimentale di Cinematografia, che però, è costretto a lasciare, a causa delle leggi razziali che gli impediranno persino di lavorare, se non con nomi inventati come Puccio Gamma.
Nonostante le avversità la sua bravura gli consentirà comunque di ricoprire saltuariamente ruoli di attori malati e lavorare persino nelle compagnie più prestigiose del tempo.
Nel 1943 si rifugia a Napoli, dove diviene capo-annunciatore e scrittore della Radio Alleata (PWB), ed è li, Probabilmente che nasce, all'insaputa di tutti, la sua smisurata passione per la radio e per il microfono.
Alla fine della guerra, torna al teatro e si unisce alle più importanti compagnie: Ferrati, Cortese, Scelzo, Cimara, Stoppa, Morelli e Cervi; collabora con Visconti e con la Compagnia del Teatro dell'Opera di Roma.
La sua lunga carriera artistica è brillante e costellata di numerosi successi e riconoscimenti in campo teatrale, cinematografico e televisivo.
Non tutti sanno che Arnoldo Foà, dal 1968 al 1976, è persino "contagiato" da una malattia molto popolare in quel periodo: la CB.
Arnoldo Foà, entusiasta per la sua passione, insegna ai futuri radioamatori, l'amore per l'arte, il teatro e la poesia: Memorabili sono i suoi monologhi e le poesie recitate sui canali della 27 mhz romana.
Nella vita privata molti lo ricordano per il suo carattere burbero, ma nessuno potrà mettere in dubbio le sue grandi qualità artistiche ed il suo grande amore per la radio che probabilmente coltiverà fino alla sua dipartita.
Ad Annalisa, Valentina, Rossellina, Giulia e Orsetta, l'augurio di saper custodire e far conoscere alle future generazioni, la storia, l'impegno e gli insegnamenti di un grande artista come il loro padre che tanto ha dato all'Italia e che ci lascia in punta di piedi.
Giuseppe Voci i0tvl
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