Ormai ci siamo, l’esplosione del digitale nel mondo
radioamatoriale è in pieno fermento, ed è in quella fase di sperimentazione e
assestamento dovuta chiaramente alla molteplicità e complessità di funzioni che
questi sistemi permettono.
Pur essendo consapevole che al progresso non ci si
deve opporre ma anzi, cavalcarlo, il sottoscritto ha al momento grossi dubbi
sulla bontà di utilizzo di detti sistemi, e di seguito espongo le mie
perplessità.
All’inizio tutto il gran vociare di sistemi diversi DStar, DMR,
C4fm, ognuno con le sue particolarità, ha prodotto la divisione del popolo dei
radioamatori tra i pro e i contro dei vari sistemi, creando di fatto
suddivisioni che si sono ripercosse successivamente nelle presenze degli stessi
sui vari ponti radio, senza dimenticare chi non ha seguito né l’uno, né l’altro
sistema, ed ha continuato ad utilizzare il sempreverde sistema analogico.
Tale
situazione si è poi aggravata nel momento in cui le reti, oltre che essere divise
per sistema, si sono ulteriormente suddivise al loro interno, vedi le vari reti DMR, che non colloquiando
tra di loro, spezzettavano ulteriormente il parco dei radioamatori.
In un
secondo momento, e diciamolo, meno male, sono sorti i cosiddetti canali
multiprotocollo, i quali hanno sì permesso l’interazione tra i vari sistemi, ma
hanno anche complicato la gestione e l’utilizzo degli apparati, moltiplicando non
poco l’uso e la corretta programmazione delle radio.
Della situazione attuale che
dire, i sistemi funzionano eccome! con un’unica osservazione: su alcuni
talk-group troviamo un discreto afflusso di radioamatori e quindi di relativi
QSO, su molti altri, poco o addirittura nessun traffico.
Analizzando nel
dettaglio l’organizzazione delle reti, e valutando esclusivamente la situazione
Italiana, non riesco a capire l’utilità dei vari talk-group suddivisi per rete,
o per sistema, a meno di non pensare che questa serva a creare piccoli salotti
serali, in cui parlare del tempo che fa, e del mi senti, ma come mi senti?
Io
credo che lo spirito radioamatoriale debba sempre essere lo stesso, quello che
all’inizio ha dato addirittura il nome alla nostra categoria, cioè
“Sperimentatore della Radio”, e sinceramente, in questa suddivisione non colgo
nulla che richiami questo principio.
A questo punto qualcuno di voi potrebbe
giustamente pensare, ma questo dove vuole arrivare? Semplice, vi faccio un
esempio.
A me piacerebbe che scorrazzando sui vari canali mi imbattessi in un
QSO dove si sta parlando di HF, oppure un altro canale dove si parla di
Contest, oppure su un altro canale ancora dove si parla di autocostruzione.
Praticamente dei canali tematici riguardanti il nostro mondo.
Ovviamente
l’elenco di tali canali tematici non dovrebbe essere infinito, altrimenti
correremmo il rischio di cui sopra, cioè della suddivisione dei QSO in tanti
piccoli rivoli.
Diciamo che grosso modo i canali potrebbero essere questi (Hey
dico potrebbero! lungi da me imporre gli stessi…):
Canale 0 Gestori della rete - Sviluppatori – Collaboratori – Proposte
Canale 1 Generale – Tutti gli altri argomenti radioamatoriali non trattati nei successivi canali
Canale 2 HF locale e Dx – Notizie, apparati, antenne e tutto ciò che riguarda questa banda
Canale 3 Contest – Opinioni, scambio di notizie, appuntamenti che riguardano questa attività
Canale 4 Diplomi – Opinioni, scambio di notizie, appuntamenti che riguardano questa attività
Canale 5 Modi digitali – Tutto su questi modi in qualsiasi banda (FT8, Rtty, Psk31, Satelliti ecc)
Canale 6 Radioascolto – Notizie, Ricevitori, Antenne e tutto ciò che riguarda questa attività
Canale 7 VHF-UHF – Tutto sulle trasmissioni analogiche e digitali in queste bande
Canale 8 QRP – Tutto sulla trasmissione a bassa potenza e sull’autocostruzione
Canale 9 Libero – Il canale del tempo che fa e del come stai?
Ovviamente i canali tematici dovrebbero funzionare tutti in
multiprotocollo, cioè accessibili con qualsiasi sistema radio.
Credo che questa
potrebbe essere una delle implementazioni possibili, fermo restando che, come
già detto, è solo una mia interpretazione. Sarebbe bellissimo che su tali
canali convogliassero anche gli esperti di ogni argomento che abbiamo in
l’Italia, i quali potrebbero utilizzare tale mezzo per istruire/informare gli
altri colleghi interessati all’argomento, di fatto creando una vera scuola
radioamatoriale attraverso l’utilizzo della nostra beneamata radio.
Fatto
questo, quali altri talk-group potrebbero essere utili?
Bhe semplicemente
quelli regionali multiprotocollo, quindi 20 talk-group multiprotocollo
suddivisi per regione, in cui si possa confluire con qualsiasi sistema si abbia
a disposizione.
Tutto questo per i talk-group ufficiali (parliamo solo degli
Italiani), il resto?
lasciarlo libero alla sperimentazione nel rispetto
dell’elenco talk-group mondiali. Ulteriore sviluppo?
Portare il sistema
analogico a confluire nel digitale multiprotocollo.
Ovviamente ci sono molte
altre cose che possono essere ampliate, aggiornate, migliorate, cambiate, ma se
lo spirito resta quello di unire e non di dividere, credo che l’obiettivo di
questa mia elucubrazione mentale sia raggiunto.
Scusate se l’ho fatta lunga, ma
di questo argomento parlerei e discuterei per ore… tanta e la voglia di
migliorare quanto abbiamo già.
Ora la parola passa ai gestori delle reti e dei
sistemi, io ho detto la mia…
Claudio IZ0ROQ (Vice Presidente Nazionale A.O.T )