{jathumbnail off}Preparatevi a guardare il cielo perché a breve potremo osservare quello che resta del passaggio della cometa di Halley, infatti quelle che prendono il nome di Orionidi di fine ottobre, e che a breve vedremo sui nostri cieli, vengono associate alla famosa cometa, la più conosciuta e studiata delle comete.
Lo sciame meteorico si produce ogni anno negli stessi giorni, ossia quando l’orbita terrestre incrocia la scia di polveri lasciata dal passaggio della cometa Halley ed ha come radiante (il radiante è il punto da cui sembrano provenire le meteore di uno sciame) la zona di Orione che è ai confini con le stelle dei Gemelli. Lo sciame si vaporizza al contatto con l’atmosfera terrestre ad un’altezza di circa 100 km e il fenomeno si rende visibile attraverso quelle che chiamiamo stelle cadenti.
Quest’anno il periodo di osservazione è estremamente favorevole, dato che ci troviamo in condizione di Luna Nuova (è la fase della Luna in cui l’emisfero visibile risulta completamente in ombra, detto anche novilunio). Il picco è infatti previsto per il 21-22 ottobre. Tuttavia queste meteore non presentano un massimo unico, ma una serie di variazioni della frequenza tra il 16 e il 23 ottobre, dato che la Terra nel suo moto nello spazio incontra zone più o meno dense di meteoroidi (i meteoroidi sono frammenti rocciosi o metallici relativamente piccoli dove le dimensioni variano da quelle di un granello di sabbia a quelle di un masso). Per osservarle occorrerà aspettare almeno mezzanotte, dopo di che il radiante a nord di Betelgeuse sarà via via sempre meglio osservabile in altezza (l’altezza è una delle due coordinate del sistema di coordinate orizzontali, ed è la misura dell’angolo verticale dall’orizzonte. L’altra coordinata è l’azimut, che è la misura dell’angolo orizzontale dal nord. Con questi due parametri è univocamente determinata la posizione di un corpo nella sfera celeste).
Betelgeuse |
Altezza e Azimuth
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Per fotografare uno sciame meteorico equipaggiatevi nel modo seguente:
- Reflex digitale;
- Obiettivo più piccolo possibile, ossia un grandangolare o un fisheye, in alternativa una lente aggiuntiva di tale tipo (grandangolare o fisheye) da montare sull’obiettivo presente, per es. su un 18/55;
- Un cavalletto dove poggiare la reflex;
- Un telecomando programmabile per la vostra reflex.
Settaggi da fare:
- A questo punto regolate l’obiettivo in modo tale che inquadri la maggior area di cielo possibile, magari diminuite l’area ripresa cercando di evitare la vignettatura, ossia quel cerchio nero che si vede nella foto sottostante;
- Impostate l’ISO su valori non superiori a 1600;
- Impostate la profondità di campo al minimo, es. F3.6 o F4;
- Mettete a fuoco la macchinetta manualmente su una stella abbastanza luminosa;
- Settate la macchinetta su un’esposizione di tipo Bulb (ossia esposizione prolungata personalizzata);
- Impostate il telecomando in modo da scattare foto con una esposizione di circa 70/90 secondi e distanziate una foto dall’altra di circa 20 secondi;
- Puntate il radiante dello sciame meteorico;
A questo punto lasciate che la macchinetta lavori autonomamente e godetevi lo spettacolo ad occhi nudi.
Quando tornate a casa riguardate le foto scattate e magari vi ritroverete qualcosa di simile alla foto sottostante
Asteroide
Cieli sereni e buone osservazioni,
Daniele Impellizzeri – IZ0ZPB
Fonti http://www.astronomia.com/ , http://it.wikipedia.org/ , http://divulgazione.uai.it/.
Semplificazioni e riadattamenti di Daniele Impellizzeri.