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Moto, che passione…!!!

{jathumbnail off}Tra poco arriverà la bella stagione, e noi provetti radioamatori-motociclisti siamo combattuti tra un bel QSO dalla macchina o un bel giro in moto. Dilemma!!!
E qual è il problema?
Un paio d’ore di lavoro ed un po’ di materiale di recupero, e possiamo unire il dilettevole al dilettevole (il detto non era proprio così, ma si addice all’intento del lavoretto, HI).

L’idea mi è venuta durante una delle mie innumerevoli trasferte verso il viterbese.
Spesso sono costretto a lunghi, silenziosi, e a volte noiosi, viaggi in moto.
Un paio d’ore chiuso in un casco.
Finchè la stagione è bella, ci si gode il paesaggio, le strade libere, la campagna, la natura…
Ma da soli…
Non parliamo poi delle fredde e troppo corte giornate invernali.
A volte mi facevo chilometri e chilometri sotto la pioggia ed al buio.
La prudenza regna sempre sovrana (il vero motociclista sa usarla divertendosi lo stesso, senza aver paura di passare per il rimbambito di turno), ma fare quattro chiacchiere con la radio ti rende più piacevole il viaggio.
Ovviamente l’onnipresente Alex IZ0RIN mi aveva preceduto nell’idea, installando sulla sua moto un impiantino niente male (che oggi ha meravigliosamente migliorato, HI).
Bando alle ciance, scopiazzando quanto fatto dal buon Alex, ecco che insieme a lui abbiamo montato anche sulla mia moto un impianto ricetrasmittente, semplice semplice e con materiale facilmente reperibile, più o meno… Eccolo:
Radio: è un vecchio monobanda Vhf CT 22 della Midland, con ormai circa 15 anni di servizio sulle spalle (ha qualche problema, ma per l’uso da battaglia che ne faccio va più che bene: riceve, trasmette e va bene così).
Microfono-ptt-auricolare: il mio eterno amico Alex mi ha donato un impianto della Lafayette che gli avanzava.
Antenna: è un’altrettanto vecchia, robusta, indistruttibile Sigma “Colibrì” (Vhf-Uhf, 100 watts, 50 cm): un mostriciattolo di pratico acciaio da pochi euro.
Al mostro sono collegati circa 3 metri di Rg58 che terminano con un attacco BNC.
Staffa per antenna: un’orientabile da “grondaia” per antenne mobili, opportunamente mutilata, e fissata al telaio della moto, sfruttando le aste di sostegno del bauletto.
Un pò di cavo rosso-nero, un portafusibile con il relativo… fusibile, un connettore per l’alimentazione della radio che ho preso dalla dotazione di uno di quegli alimentatori universali da parete, stagno, saldatore, una basetta porta cellulare da auto, supporto tondo da manubrio e qualche faston.
Moto: Honda CBF 500 del 2004: una naked evergreen economica, leggera, parca in consumi e manutenzione, e facile da guidare.
E’ stato amore a prima vista quando l’ho presa usata: quel faro tondo che non passa mai di moda mi ha fatto innamorare…!
Per prima cosa abbiamo adattato il sistema ptt-audio-microfono rivoluzionandolo un po’: al posto del ptt a pulsante a rilascio abbiamo messo un più pratico tasto a levetta, fissato poi sull’asta dello specchietto retrovisore sinistro (mi trovo bene così).
Il tasto a rilascio mi obbligava a tenerlo premuto per tutto il tempo del “passaggio” durante i QSO, con “anchilosizzazione” del pollice.
Meglio la levetta ON-OFF!!!

L’auricolare con boom microfonico integrato è stato separato dal boom stesso e sostituito con due padiglioni ultrapiatti per cuffie da pc che mi avanzavano.
I due padiglioni sono stati muniti di un pezzo di velcro e fissati nel casco all’altezza degli incavi per le orecchie.
Il boom è stato fissato con dell’ottimo nastro adesivo sulla plastica del casco e, attraverso l’imbottitura, è stato fatto arrivare dietro la mentoniera, davanti alla bocca. In più è stata aggiunta una cuffietta antivento estremamente performante.
Passando alla radio, è stato saldato un connettore per l’alimentazione adatto ad un po’ di filo rosso-nero, collegato direttamente alla batteria della moto, con interposto un fusibile (non si sa mai).
Il cavo è stato fatto passare sotto il serbatoio lungo i tubi del telaio, fino a giungere alla batteria. Il tutto fissato con fascette nere, tanto per non dare troppo nell’occhio…

Sinceramente, vista l’occasione e sfruttando il cavo rosso-nero per l’alimentazione, abbiamo pensato di montare anche una presa del tipo accendisigari, sempre utile per ricaricare il telefonino scarico; si vede poco, ma c’è.
L’antenna è stata fissata all’attacco a grondaia privato del pezzo che originariamente andava attaccato alla carrozzeria; in pratica sono rimasti lo snodo orizzontale e quello verticale, opportunamente orientati per l’utilizzo in moto.
Per l’ancoraggio alla moto è stato sfruttato un bullone del telaio porta-bauletto, che è direttamente collegato in più punti al telaio tubolare della moto.
Il cavo coassiale è stato fissato con delle fascette al porta-bauletto e fatto arrivare sotto la sella, dove c’è una pratica nicchia; fatto qualche giro su se stesso, è stato fatto passare sui tubi del telaio sotto il serbatoio, accanto a quelli dell’alimentazione della radio, e fatto giungere fino al quadro strumenti.

Infine la radio.
Per l’alloggiamento è stato sfruttato un supporto da auto per cellulari, di quelli con le “guanciotte” regolabili a molla, avvitato ad un supporto circolare per manubri da bici (originariamente faceva parte di un faretto per bici acquistato da Decathlon e distrutto da mia figlia Flavia).
Tra il supporto circolare e il manubrio è stato inserito uno spessore di gomma per evitare vibrazioni (un pezzo di tubo per innaffiare in prato…).

Et voilà! Ecco IZ0RUP/moto!
Niente di trascendentale, io ed Alex abbiamo usato un po’ di fantasia e, in piccolo, abbiamo sono fatto quello che ognuno di noi ha fatto sulla propria auto.

Finalmente i viaggi verso Viterbo saranno meno noiosi!!
A proposito… da Albano Laziale, mio QTH, al Lago di Bolsena, consiglio vivamente l’R10 Wide o R1Alfa fino a Sutri, e poi R6Alfa fino a destinazione.
Un grazie speciale ad Alex IZ0RIN, per il supporto, per il materiale donato e soprattutto per le risate che ci siamo fatti durante il lavoretto.

Buon lavoro e buoni QSO de IZ0RUP Francesco… /moto

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